Viaggio in Dalmazia

Spalato, 28 giugno 2009

Ho cercato il palazzo di Diocleziano, nascosto tra bancarelle, biancheria stesa e negozi di souvenir.

Ho trovato una città intristita dalla pioggia, dove il tempo non esiste, si pranza a qualunque ora e i grattacieli deturpano l’orizzonte del mare.

Salona, 28 giugno 2009

Dall’alto di mura millenarie guardo un uomo che gioca a frisbee con il cane rincorrendolo tra le rovine.

Bol (Isola di Brac), 30 giugno 2009

Dicono che Zlatni Rat sia tra le spiagge più famose della Croazia e m’avvicino con l’apprensione di trovarla sabbiosa, o affollata, o entrambe le cose.
Invece è una piacevole distesa di ciottoli bianchi ombreggiati da una grande pineta e la gente se ne sta sparpagliata intorno senza darsi troppo fastidio.

Di Bol apprezzo anche l’architettura discreta, ben inserita nella baia, con gli appartamenti nascosti tra i pini profumati di resina.

Vrboska (Isola di Hvar), 2 luglio 2009

Finiamo sugli scogli cari ai naturisti e penso che in fondo è molto più pratico così: senza costume da lavare.

Il mare è tutto una carezza liquida.

Milna (Isola di Hvar), 2 luglio 2009

Scappiamo da Hvar città, bella ma troppo cara, alla ricerca di refrigerio in due veliko pivo.

Incappiamo in un ristoratore che ci racconta di quando, nel 1981, fecero la strada e si perse la dimensione umana del suo mestiere.
Niente più levatacce per andare, in barca, a fare acquisti a Hvar.
Niente più cavalcate a dorso di mulo.
Ma neppure le conversazioni con i clienti che tornano di anno in anno: solo la smania di far soldi.

Brela, 2 luglio 2009

Passano i giorni. La pancia della luna cresce. Cresce il riflesso che getta sull’acqua.

E forse, piano, viaggiando, si spegne poco a poco la mia ansia, col levare della luna.

Allora sarò pronta per godermi l’isola, quando ci arriverò.

Dubrovnik, 5 luglio 2009

Non so ancora che impressione mi faccia questa città.

La meraviglia si scontra con la filosofia della ricostruzione.

Qui si è scelto di ridurre al minimo l’impatto che ha avuto la guerra, di ricreare un’omogeneità del paesaggio urbano.

Io, invece, avrei marcato le differenze.
Il segno della violenza non va cancellato.

Korcula (Isola di Korcula), 7 luglio 2009

Korcula è una Dubrovnik in formato tascabile.

Traghetto tra Sobra (Isola di Mljet) e Prapratno, 8 luglio 2009

Stamattina le nuvole gonfie di pioggia e il vento che ci faceva danzare, malgrado la mole della nave.

Poi il verde dei boschi, il blu dei laghi, la natura nel suo primigenio splendore.

Ed ora questo sole basso sull’acqua che annerisce ogni cosa nel riverbero della luce, che la riduce all’essenzialità della sua forma e me la riconsegna nuda.

Tra Prapratno e Sobra, Dalmazia

Mali Ston, 9 luglio 2009

Un paese minuscolo.

Il balcone affacciato al porto. Il fortino sulla collina. Le luci fioche dell’unica strada. La luna ormai tonda che rischiara la notte.

E una spiaggia isolata, tutta per noi, dove guardo salire e scendere la marea.
Dove infine rallento.

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