Biglietti agli amici, 7

Ti ho scritto “Per me è difficile vedere la tua sofferenza e pensare di non poter farci niente”.
Avrei dovuto dire “Per me è difficile  vedere la tua sofferenza e accettare di non poter farci niente”: il mio delirio di onnipotenza, l’altra faccia del senso di colpa. Entrambi figli della mia autobiografia.

Per me è difficile accettare di non poterti essere d’aiuto.

Vorrei raccontarti dei miei scontri con la violenza, la sopraffazione, l’infelicità, l’angoscia, ma anche della possibilità di un incontro autentico con l’altro da sé: dell’amore, dell’amicizia, della condivisione, del recupero di relazioni familiari che sembravano ormai logorate e perdute.
Vorrei parlarti e ascoltarti, tanto, e ridere e riempirci il cuore di bellezza.

Perché la meraviglia che tu porti risplende come un sole.

Alba immagine a corredo del post Biglietti agli amici 7

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