Rotolando verso il Natale

InvernoOggi inizia l’inverno e mancano pochi giorni a Natale.

Il senso del Natale per me è sempre stato questo: soffermarmi.
Raccogliermi, prendermi il tempo di riflettere. Rivolgermi alle persone care e fare arrivare loro il mio pensiero, la mia vicinanza, la mia attenzione.

Quest’anno è come stare dentro un imbuto.

Ho cominciato a scivolare senza nemmeno accorgermene, a metà ottobre, consultando il Manuale Merck alla voce disturbi gastrointestinali.

Ho continuato a cadere via via più rapidamente, intanto che altre pagine venivano sfogliate e fortunatamente scartate: carcinoma epatico, carcinoma colorettale, infarto silente, tumore ovarico.
Ho rincorso medici, raccolto campioni, effettuato prelievi (di sangue e di soldi), sono entrata in tubi e ho accolto sonde, ho aspettato e pazientato, mi sono trascinata qui e là, zoppicando su una presunta spina calcaneare che invece si è rivelata una metatarsalgia, trattata erroneamente con le onde d’urto e quindi aggravata.

Poi il corpo ha ceduto. Mi sono dovuta arrendere per quindici giorni. Completamente.
Ma non è stata l’occasione buona per soffermarmi, perché il dolore mi aveva resa ancora una volta incapace di pensare e di agire.

Ora che sono tornata a muovermi scivolo nella ridda degli impegni quotidiani; scivolo nelle serate troppo brevi in cui non mi resta tempo nemmeno per leggere, figuriamoci per scrivere; scivolo nell’anticipo dell’appuntamento con lo specialista di turno, del prossimo esame da fissare; scivolo nel lavoro, felice di potermi dimenticare almeno per nove ore quanta sofferenza un singolo arto sa procurare.

E le notti. Un tunnel di breve incoscienza fino alle quattro, le cinque del mattino.
Il resto sono pecore che saltano senza successo: il sonno non torna. Perché quelle scosse elettriche dentro la gamba, quella spada nel fianco, quel bruciore terribile al piede proprio non ne vogliono sapere di spegnersi.

Chiedo scusa allora a chi amo, agli amici, ai parenti, a tutte le (molte) persone che mi pensano e mi vogliono bene, se quest’anno non ce l’ho ancora fatta a soffermarmi, a concentrarmi, a dare un cenno.

Alla vigilia, forse.

Ma sappiate che vi penso. Vi penso tanto.

2 commenti

  1. Ilaria

    Ciao Laura, mi spiace, non sapevo..spero tutto si risolva per il meglio…

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    1. Laura Baici

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